MARVELIT presenta
#12
&
In:
NATALE A MIAMI ( 1° tempo)
Di
Carmelo Mobilia e Igor Della Libera
Porto
di New York, 22 dicembre.
L'inverno
a New York ha i suoi simboli. Il grande albero di Natale del Rockefeller Center.
La pista di ghiaccio dove i bambini pattinano felici lontani dal caos della
città. Tra le cartoline non c'è di certo il porto. Romantico in altri periodi
dell'anno ma gelido e inospitale quando la neve inizia a cadere dal cielo come
lacrime bianche. Quella notte ne era caduta parecchia e copriva con il suo
manto uniforme le banchine e le strade che fiancheggiavano i magazzini facendo
assomigliare quella zona ad una piccola città dentro la Grande Mela. La nebbia
era arrivata dopo e si era alzata dal mare e ora velava le navi ancorate, lasciando
emergere nella bruma grigia solo i loro profili. Le luci dei lampioni erano
tremolanti fuochi fatui. Su uno di questi stava Moon Knight. Non
sentiva il freddo grazie al suo costume speciale. Scrutava dall'alto come un
uccello predatore in attesa che si facesse vivo il suo uomo. Il tipo faceva
parte di un traffico di droga, era la sua esca. Seguendo il pesce piccolo
sarebbe arrivato a chi ne teneva le fila e a quel punto con un colpo di canna
avrebbe tirato a riva quello grosso. Il suo sguardo era quello del visore
incorporato nella maschera. La nebbia per lui non era altro che una coltre
invisibile, gli infrarossi penetravano ovunque, ma per ora scandagliavano solo
fantasmi. Il rumore della macchina, una
berlina nera dal cofano argentato arrivò prima dell'auto. Si fermò nei pressi
di una nave e Moon Knight regolò lo zoom del suo occhio elettronico per
ingrandire le persone che stavano scendendo. Erano uomini in completi costosi, si guardarono in giro prima
di salire sulla passerella della nave e
una volta arrivati a bordo il cavaliere lunare spostò lo sguardo sui tipi che
li stavano aspettando.
<Buon
natale...> disse ironicamente uno di quelli scesi dalla macchina.
<Taglia
corto e vieni a dare un’occhiata alla merce.> disse il capo degli uomini
della nave, vestito con abiti decisamente meno eleganti.
<Uuuuuh... impaziente di chiudere?>
<Impaziente
di tornarmene a casa, al caldo. Qui mi si stanno gelando le palle.> e fece
strada, entrando nella stiva. Moon Knight non doveva fare altro che attendere
che il suo obiettivo desse i soldi per il pagamento e poi seguirlo per risalire
al suo capo. Giorni di lavoro, ore e ore di appostamento finalmente stavano per
essere ripagate... purtroppo, il destino non voleva che l’alter ego di Marc Spector ricevesse soddisfazione, perché la nave venne
assalita dall’impetuoso arciere dei Vendicatori noto col nome di Occhio di
Falco.
<No!
Dannato stupido....> disse Moon Knight.
<Ok
balordi, è meglio che vi arrendete senza fare storie, perché l’avermi costretto
a venire qui con questo freddo me le ha già fatte girare!> esclamò
l’arciere, che per proteggersi dal gelo indossava il suo costume corazzato. (1)
<Uccidetelo!>
gridò uno dei trafficanti, e subito tutti gli altri tirarono fuori
l’artiglieria e aprirono il fuoco verso di lui, ma Occhio di Falco era abituato
a quelle situazioni; evitò la raffica di proiettili e scagliò le sue frecce
disarmando i suoi assalitori. Senza più le loro armi quei tirapiedi non erano
più tanto pericolosi, e Falco riusciva ad averne la meglio senza alcuna fatica.
Uno degli sgherri prese un piede di porco da sopra una cassa e cercò di
colpirlo, ma i riflessi del Vendicatore erano troppo veloci: lo schivò e abbatté il suo aggressore prima con un
pugno allo stomaco poi, una volta piegato in avanti, con una gomitata alla
nuca. Un altro provò ad aggredirlo alle
spalle brandendo un’accetta. Falco si girò di scatto, parò il colpo col suo
arco e, con il bordo dello stesso gli fece quasi saltare la mandibola mettendolo
k.o. L'unione fa la forza pensarono
circondandolo in tre. Si gettarono su di lui come un sol uomo, ma l’ex artista
circense si esibì con una rapida quanto letale combinazione di arti marziali,
atterrandoli. Alcuni tentarono la fuga per evitare di venire picchiati dal
Vendicatore. Occhio Di Falco stava per incoccare una freccia quando un paio di bolas tagliorono l'aria,
mulinarono velocissime attorcigliandosi intorno alle caviglie dell'ultimo
fuggitivo. Questo cadde in avanti lasciandoci un paio di denti sul ponte della
nave. Occhio Di Falco abbassò l'arco e si girò avendo riconosciuto lo stile di
quel colpo.
<Toh
guarda chi si vede.... ehilà Moony! Come mai da
queste parti? Ancora le bolas... non pensi mai che
sarebbe il caso di rinnovare il
repertorio?> disse sarcasticamente Occhio di Falco.
<Quello
che facciamo non è un gioco. Abbiamo una missione e tu hai rovinato la mia. Ho
passato due settimane a fare l'ombra di questi tizi e tu hai distrutto tutto in
pochi secondi, lasciandomi solo con un
pugno di mosche.>
<Prego?>
<Se
non capisci da solo certe cose non ho certo il tempo io di spiegartele.> disse l’incappucciato alzando gli occhi al cielo.
<Cos’è, vuoi insegnarmi il mestiere adesso? Senti un pò, fantasma del Natale passato, lo sai da quant’è che sono
nel giro io?>
Non
si vedevano da molto tempo, da quando “Moony”, come lo chiamava Falco, avevo lasciato i Vendicatori
della Costa Ovest (2) , e non erano
rimasti in buoni rapporti. I due non potevano essere più diversi: Marc Spector era ricco, Clint Barton
di umili origini. Uno era un solitario, l’altro membro storico (e spesso
leader) del gruppo più potente del mondo. Uno era un ex mercenario dal passato
discutibile, l’altro un ex artista circense. Diversi i loro metodi, diversi i
loro avversari.
Finora.
<C’è uno che vuole vendere un carico di
eroina, lo si riempie d botte e lo si consegna alle autorità. Non è complicato
come un’operazione al cervello. Questo lavoro si
svolge così da sempre! > esclamò Falco.
<Un carico
d’eroina? In una cosa sei bravo,
a dare aria alla bocca. Non sai niente di questa storia!> rispose Moon Knight perdendo per un attimo la sua calma.
<Ma sei
sempre così adorabile? Perlomeno,
adesso hai il buongusto di non metterti più le cinture dorate e i
bracciali.> Aveva ripreso a nevicare e Moon Knight tese il braccio stringendo
nella mano alcuni dei fiocchi bianchi che stavano cadendo.
<A te piace
la compagnia dei tuoi amici in costume, a me piace lavorare da solo, e se ti togli di mezzo posso continuare a
farlo. >
<Il caso è
anche mio. Siamo sulla stessa barca>
I due
continuavano a battibeccare rivolgendo le spalle a quello che credevano uno
sgherro nel mondo dei sogni con la faccia spiaccicata sul ponte. In realtà il
tipo si era dimostrato più duro del previsto e dopo essersi ripreso e aver
sputato un mezzo dente e del sangue non voleva che una cosa: vendicarsi di quei
due che avevano mandato a monte il suo scambio. Allungò la mano nella tasca
prendendo delle pasticche. Le ingollò e l'effetto su immediato. Le sue gambe si
mossero spezzando la corda delle bolas e poi il suo corpo venne attraversato da una
convulsione fortissima che partì dal basso per esplodergli nel cervello. I movimenti non sfuggìrono
a Occhio di Falco.
<Ehi, che
gli è preso al tuo amico? Sta male?>
L’uomo emise
un urlo animalesco coprendo la possibile risposta di Moon Knight. I suoi muscoli iniziarono a gonfiarsi a
emergere da sotto il vestito di cui sopravvissero solo brandelli sul corpo che
mutava secondo dopo secondo.
La sua forza
aumentò spropositatamente, sollevò un enorme cassa e la lanciò in direzione dei
due supereroi.
<VIA!>
gridò Moon Knight spostandosi a destra, mentre l’altro saltò nella direzione
opposta evitando di venire schiacciato dalla cassa, che andò in frantumi.
<Oddio ma
chi abbiamo beccato... il sosia di Bruce Banner?>
Moon Knight
rimase silente e andò incontro al tizio mutato, schivando i suoi colpi con
delle acrobazie. Saltava come una
cavalletta grazie alla sua straordinaria agilità e tutto quel movimento faceva svolazzare il
suo mantello, che copriva la visuale a Occhio di Falco.
<Moony... togliti da davanti! Non riesco a prendere la
mira...>
<Non è
questione di mira> gli rispose continuandosi a muoversi e a schivare
<Devi farlo stancare.>
<Avanti! Ne
ho affrontati a centinaia di mostri come quello... ho qui una freccia adatta
allo scopo...>
< T’ho
detto che non è lui il problema...>
Moon Knight si
distrasse e il suo avversario lo afferrò
per il mantello e dopo avergli fatto un giro lo scagliò violentemente contro
Occhio di Falco.
<Togliti di
dosso, con quel c£$$% di mantello!>
Il mutato fu
su di loro in un attimo, sollevando un’altra grossa cassa con la quale
intendeva schiacciarli. Erano ad un passo dal venire uccisi. Improvvisamente
però le braccia cominciarono a tremargli, sudava copiosamente e la vista gli si
appannò. Gli mancarono di colpo le forze e dopo qualche istante perse conoscenza, rimanendo schiacciato dal
peso della cassa.
<E ora che
cacchio gli è successo?>
<Un attacco
cardiaco presumo. Il suo cuore non ha retto.> rispose Moon Knight
rialzandosi in piedi.
<Ma chi
era? Perchè lo volevi? È un mutante o...>
<Niente di
tutto questo. Non è roba da Vendicatori. Questo tizio si faceva di OCM.> (3)
<OCM?
Sarebbe?>
<Ormone di
Crescita Mutante. E’ un nuovo tipo di droga che si ricava dalla corteccia dei
mutanti. La si può assumere in molti modi, fumandola, iniettandosela
oppure...> raccolse da terra il contenitore di pasticche
<Ingerendole,
tipo anfetamine.>
<E gli
effetti sono questi?> chiese Falco.
<Ad ogni
persona da effetti differenti, così come il gene mutante fornisce poteri
differenti ai mutanti. Mi stavo lavorando questo tipo da settimane. Si chiama Gil Raymond, ed era venuto qui nella grande mela per
acquistare una grossa partita di OCM. Stavo cercando di risalire al suo
capo.>
<Evidentemente
ne ha assunto una dose massiccia, se il suo cuore ha ceduto...>
<Si, ci è andato giù pesante. I mutanti sono
geneticamente predisposti,
gli umani spesso non reggono la mutazione improvvisa e i loro corpi cedono come
in questo caso. Siamo stati fortunati. Non grazie a te.> rispose, secco, mentre perquisiva il
cadavere. Trovò all’interno della giacca un’agendina.
<Farò finta
di non aver sentito. Che c’è scritto?> chiese il Vendicatore.
<Non sono
affari tuoi. Se non l'hai capito io lavoro da solo.>
<Sei un
disco rotto. Non mi puoi scaricare così!>
<Non mi
serve qualcuno che manda all'aria i miei piani. Non la pensiamo allo stesso
modo nella lotta al crimine. Io risolvo i casi, tu non fai che complicarli.>
<COSA?>
<Mi hai
sentito. E' stato il mio modo elegante per dire che le nostre strade si
separano qui. >
Clint Barton era sul punto di
esplodere in uno dei suoi celebri scatti d’ira, poi si trattenne, gli passò
davanti per bloccargli la strada e gli disse:
<Stammi a
sentire cappuccetto bianco... questa è anche la mia città. Non puoi chiedermi
di farmi da parte dopo aver visto.... questo. Andiamo... tu al mio posto te ne
andresti a casa ad addobbare l’albero facendo finta di niente?> Le sue parole centrarono il punto, proprio
come una delle sue frecce.
Moon Knight
sapeva che se avesse insistito con la linea dura le cose sarebbero solo
peggiorate. Sbuffò cercando di
rimanere calmo.
<Stammi a
sentire allora. Si fa come dico io. Niente frecce o altri gadget strani fino a
quando non te lo dico io, chiaro? Magari riesci anche ad imparare qualcosa.>
Adesso toccò
ad Occhio di Falco ingoiare sul nascere l'insulto che stava per scoccare.
<D’accordo
allora, faremo a modo tuo. Ma ricordati una cosa: lavoro CON te, non PER te.
Non osare darmi ordini perché altrimenti io...>
<In queste cose ci vuole una gerarchia. Il caso è mio. Tu sei il mio assistente. Prendere o lasciare è l'ultima generosa offerta.> Moon Knight a dimostrare le buone intenzioni tese la mano.
Occhio di Falco strinse il guanto bianco con il suo viola, ma nonostante la stretta a nessuno dei due sfuggì lo sguardo di malcelata sopportazione e sfida che si lanciarono da dietro le maschere.
<Io sono abituato a fare il gioco di squadra...>
disse digrignando i denti in una smorfia che doveva essere un sorriso.
<So già che
me ne pentirò.> pensò Moon Knight.
Palazzo della Spectocorp,
in centro.
<La vita è
proprio ingiusta se dei tipi come che si vestono come Casper e fanno sembrare
il Dottor Destino “Mr. Simpatia”
vivono in posti simili.>
scherzò Occhio Di Falco appena entrato nel grande attico proprietà di Marc Spector. Appoggiò l'arco su
un grande divano di velluto rosso mentre Moon Knight andava verso il centro
della sala dove troneggiava la statua del dio Konshu.
<Certo che
dovresti fare qualcosa per l'arredamento. Se porti qui una pollastrella il
massimo che puoi farci è una seduta spiritica.> disse guardando le
maschere tribali appese alla parete e le varie bacheche di vetro con reperti da
ogni angolo del mondo.
Moon Knight aveva imparato ad ascoltarlo il meno possibile. Spostò
il bastone stretto nella mano della statua e le pareti iniziarono a ruotare
rivelando una serie di computer ultra sofisticati con monitor a cristalli
liquidi che si accesero subito.
Occhio di
falco lo affiancò davanti ad uno di questi. Guardò la strumentazione.
<Potevamo
andare alla base dei Vendicatori, lì abbiamo attrezzature da fare sembrare
questo tuo computer un game boy.>
<No, niente
Vendicatori. Sono stati un errore che non si ripeterà
più. Quello che ho qui va più
che bene.>
<Certo...
senti, quando arriva Alfred con il caffè?> chiese sarcasticamente Occhio di
Falco. Moon Knight ignorò la battuta dell’insolito alleato, e si mise a
digitare sulla tastiera.
<Sull’agenda
di Raymond ho trovato alcuni indirizzi
interessanti, ma sopratutto un appuntamento per
domani sera a Villa Maravilla.>
<E dove
sarebbe questa Villa Maravilla?
A Los Angeles?>
<A Miami. Ed è questa la cosa interessante: Villa Maravilla è di proprietà di Ulysses X. Lugman.>
<E chi è?>
<Si fa chiamare Slug, ed è
il Kingpin della West Coast.>
cliccò un tasto e sullo
schermo apparve l’immagine di Slug. (4)
<Ugh! Dio mio quant’è brutto... è persino più grasso di Fisk! Fà così schifo che pare
un’enorme massa di chewing gum masticato!>
<Comanda tutto il traffico di droga, quindi è senz’altro per lui che
Raymond doveva acquistare quel carico.>
<Concordo.
A quanto pare questo OCM è la droga del futuro, e il lumacone qui vuole
senz’altro averne il monopolio. Come ci
muoviamo?>
<Di certo
non puoi andarci conciato in quel modo...> gli disse Moon Knight.
<Oh senti
chi è che da giudizi sui costumi.... proprio tu, che agisci di notte e ti vesti
con un lenzuolo bianco!>
<Non è al
modello di costume che mi riferivo... che comunque, è discutibile.... intendevo
proprio il costume in sé. Non puoi andarci mascherato per di più con arco e
faretra.>
<E allora?
Posso sempre tenerli sotto gli abiti...>
<Ma quali
abiti, i tuoi? E come pensi di entrare a Villa
Maravilla, mostrando la tua tessera da
Vendicatore?>
<E allora
tu che cosa suggerisci, signor “so tutto
io”??> disse Occhio di Falco, iniziando ad irritarsi.
<Ho in
mente il travestimento adatto per te...> gli rispose Moon Knight e,
stavolta, fu l’arciere a pensare: <So già che me ne pentirò...>
Le Note
Riprende MarvelIt
Team Up, che in occasione delle feste, vi offre un episodio ambientato durante
il periodo natalizio. Il titolo della storia si rifà ovviamente a uno di quegli
orrendi cinepanettoni del duo Boldi - De Sica, che
(grazie a Dio) non hanno nulla da spartire coi nostri eroi, ma che visto il clima di festa, l’ambientazione e l’accostare un duo di
litigiosi alleati scomodi ci è sembrato spiritoso citarlo.
1= Il costume a
cui faccio riferimento non è altro che quello disegnato da Olivier
Coipel nella serie House of M: il costume in questione ha le maniche lunghe e copre
l’intero corpo del nostro eroe, rispetto al costume classico che è smanicato,
dunque l’ho trovato più adatto al clima (in tutti i sensi! ^_^ ) della prima
parte della storia in quanto è ambientata
nel freddo inverno newyorkese.
2 = Moon Knight
fece parte dei Vendicatori della Costa Ovest, team guidato da Occhio di Falco,
nei numeri 21 -41 di West Coast Avengers Vol. 2. (storie pubblicate in USA tra il 1986 e il 1989,
in gran parte inedite in Italia.)
3
= Ormone di Crescita mutante ( in originale Mutant Growth Hormone o MGH) conosciuto
anche come OCM, è una droga che si ricava dal materiale
genetico di individui superpoteri, che concede poteri temporanei
a chi ne fa uso, oltre ad un aumento
della resistenza e dell’aggressività. Inoltre, quando viene somministrato ad un individuo
già dotato di super-poteri,
migliora ulteriormente la sua abilità.
4
= Slug ( vero nome, Ulysses X. Lugman) è un criminale creato
da Mark Gruenwald e Paul Neary in Captain America n.
325 del 1987 e, come avete letto, è il corrispettivo di Kingpin
nella costa occidentale. Il suo sopranome è dovuto al
suo aspetto: infatti è un lardoso ammasso di grasso, molto simile ad un
lumacone o, se preferite, al Jabba the
Hutt dei film di Star Wars.